Gestione del personale – rientro dai paesi europei

Pubblicato il Pubblicato in Circolari, Notizie

Rientro dai Paesi europei (UE e area Schengen)

Chi è stato  nei Paesi europei della Ue e dell’area Schengen, al rientro in Italia deve esibire insieme ai documenti di identità: il Green pass e il Passenger Locator Form digitale (dPLF). Il Gren pass richiesto è quello europeo ovvero con il ciclo vaccinale completo da almeno 14 giorni. Chi ha ricevuto una sola dose di vaccino pertanto dovrà fare il tampone anche per rientrare in Italia. Così come il tampone è richiesto a chi non ha il Green pass: i viaggiatori non in possesso del Green Pass e che abbiano soggiornato per almeno 14 giorni in uno Stati europeo, possono presentare copia cartacea o digitale del referto del tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia.

In mancanza anche di uno solo dei documenti richiesti, il viaggiatore dovrà sottoporsi a isolamento fiduciario di 5 giorni e poi a tampone, molecolare o antigenico, negativo dopo i 5 giorni.

I Paesi interessati da queste regole sono quelli dell’elenco C dell’allegato 20: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Regno Unito, Paesi extra Ue ed extraeuropei

Altre regole valgono per altri Paesi del continente europeo ma che non fanno parte dell’Unione Europea e nemmeno dell’area Schengen, insieme ad alcuni Paesi fuori dall’Europa.

Si tratta di quelli inclusi nell’elenco D dell’allegato 20: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente Europeo), Repubblica di Korea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni amministrative speciali di Hong Kong e di Macao.

A chi ritorna in Italia da questi Paesi è richiesto:

  • tampone molecolare o antigenico negativo: effettuato  entro 48 ore prima dell’ingresso in Italia per chi arriva da Regno Unito e Irlanda del Nord ed entro 72 ore per tutti gli altri Paesi;
  • Passenger Locator Form digitale;
  • comunicazione immediata del proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitariacompetente per territorio;
  • raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato;
  • sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 5 giorni;
  • al termine dell’isolamento di 5 giorni sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

Regole diverse previste per i viaggiatori provenienti da CanadaGiapponeIsraele e Stati Uniti. Il pass sanitario o vaccinale rilasciato da questi Paesi è riconosciuto come equivalente al Green pass europeo. Pertanto un turista che viene da uno di questi Paesi potrà esibire il certificato di vaccinazione, guarigione o il tampone negativo, fatto entro 72 ore dall’ingresso in Italia, e non sarà obbligato a fare la quarantena di 5 giorni.

Oltre al certificato di vaccinazione o guarigione dal Covid o di test negativo, i viaggiatori da Canada, Giappone, Israele e Stati Uniti dovranno compilare il PLF.

Paesi con restrizioni

Sono inclusi nell’elenco E dell’allegato 20 tutti i Paesi, per lo più extraeuropei, non inclusi negli altri elenchi. Si parla infatti di resto del mondo.

L’ingresso in Italia da questi Paesi è consentito solo in presenza di queste motivazioni:, lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Comunque i cittadini italiani o di un Paese UE o Schengen e i loro familiari possono rientrare in Italia. Anche chi è residente in Italia da lungo periodo.

La documentazione e formalità richieste:

  • tampone molecolare o antigenico negativo, effettuato72 ore prima dell’ingresso in Italia;
  • Passenger Locator Formdigitale;
  • comunicazione immediata del proprio ingresso in Italiaal Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio;
  • raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato;
  • sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 10 giorni;
  • al termine dell’isolamento di 10 giorni sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

 

Mense aziendali

In base alla Faq pubblicata nei giorni scorsi dal Governo si apprende che le aziende dovranno verificare il possesso del Green Pass per i lavoratori che accedono alla mensa aziendale.

Si riporta di seguito la Faq ” Per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde COVID-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti. A tal fine, i gestori dei predetti servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi COVID-19 con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021.

Qualifichiamo le mense aziendali. Sono quelle con servizio esterno o anche quelle in cui il lavoratore si ferma a pranzare riscaldandosi il pasto portato da casa.

 Definizione dell’Agenzia delle Entrate ai fini IVA di mensa aziendale. Per mensa aziendale s’intende: “quella la cui gestione viene data in appalto ad un’impresa specializzata ovvero effettuata direttamente dall’azienda, indipendentemente dal luogo in cui è situata la mensa, che può essere all’interno o all’esterno dei locali dell’azienda e in quest’ultimo caso anche in locali di proprietà di terzi”.

Quindi la mera consumazione dei pasti che il lavoratore si porta da casa è mensa aziendale? Per dare risposta a questa domanda è necessario attendere le specifiche dei prossimi giorni durante i quali verrà chiarito chi dovrà effettuare il controllo se il gestore della mensa o il Datore di Lavoro attraverso un suo delegato.

Rimaniamo a disposizione per ogni eventuale informazione e con l’occasione porgiamo cordiali saluti.

Marca Cosulting Srl