REGISTRO DEGLI ESPOSTI AD AGENTI CANCEROGENI

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Si ritiene doveroso richiamare la vostra attenzione sulla necessità di istituire (laddove non istituito) il registro degli esposti ad agenti cancerogeni se presenti nei luoghi di lavoro.

Le sostanze attualmente oggetto di istituzione di tale registro sono ad esempio:

cromo, nichel, polveri di legni duri, FCR (fibre ceramiche refrattarie), benzene, IPA (idrocarburi policiclici aromatici), formaldeide.

In particolare si sottolinea come l’attività di saldatura soprattutto degli acciai può liberare cromo esavalente oltre che nichel e pertanto per tali attività devono essere poste in essere tutta una serie di avvertenze per limitare/annullare le ricadute negative di tali lavorazioni: indagini ambientali, aspirazioni localizzate efficienti, accertamenti sanitari, lavorazioni possibilmente in luoghi separati per ridurre al minimo il numero degli esposti, idonei dispositivi di protezione individuale, istituzione del registro degli esposti.

La pericolosità dei fumi di saldatura è strettamente dipendente dal materiale che viene saldato, dalla composizione dell’elettrodo, dall’eventuale materiale di apporto. Il rischio più rilevante è connesso alla presenza in percentuali significative nei fumi di saldatura di metalli allo stato di vapore o di fine particolato: ferro in quantità preponderante, ma anche manganese, nichel, cromo.

Sono altresì presenti in tracce: Zn, Pb, silicio, titanio, alluminio, cadmio, molibdeno cobalto rame.

Anche le “lavorazioni a caldo” di alcune leghe possono presentare una qualche pericolosità, tale da portare ad un giudizio di “rischio non irrilevante per la salute” e pertanto rendere necessarie “misurazioni ambientali” (art. 225 D.L 81/2008).

Alcuni metalli (cromo esavalente, composti del cadmio e del cobalto…) presentano un potenziale cancerogeno per l’apparato respiratorio.

Le normative europee e nazionali prevedono per tali sostanze una valutazione da parte dei datori di lavoro sulla possibilità di sostituire alcune lavorazioni o di effettuarle in un “ciclo chiuso” al fine di ridurre il livello di esposizione dei lavoratori al più basso valore tecnicamente possibile.

Quanto sopra riportato deve essere messo in pratica anche per la saldatura dell’acciaio inossidabile.

I principi di prevenzione cui deve attenersi il datore di lavoro poggiano essenzialmente su queste basi:

  • sostituzione quando possibile di una sostanza o preparato con uno a minore tossicità;
  • minimizzare la formazione dei fumi che si possono originare durante la lavorazione, con opportuni sistemi di estrazione (aspirazione) o di diluizione dell’aria (ventilazione);
  • utilizzare sempre impianti di aspirazione localizzata (con corretta manutenzione nel tempo degli impianti).

E’ opportuno pertanto che le postazioni di saldatura non siano “diffuse” nell’ambiente di lavoro, ma in locali o in parti limitate delle zone produttive (laddove possibile), limitare il numero degli esposti, i quali devono essere ben formati ed informati; prevedere idonei sistemi di captazione; dotare gli addetti alla saldatura di idonee maschere di protezione e di occhiali a tenuta oltre che la visiera a protezione dalle radiazioni ottiche attiniche (ROA). Prevedere inoltre idonei sistemi di pulizia dei locali che non sollevino polveri quali macchinari di aspirazione/lavaggio (non con scope e/o aria compressa che risollevano le polveri).

Il registro degli esposti anche per i fumi di saldatura può essere inserito, modificato, visualizzato e trasmesso tramite il portale INAIL.

Nel DVR deve essere indicata la presenza di questo rischio specifico.

Siamo disponibili ad affiancarvi per la gestione di tale adempimento.